21 dicembre 2011

Invidia e Gelosia

Che cambia tra invidia e gelosia? Qual è il limite tra questi due sentimenti?
Certo "enciclopedicamente" l’invidia è un vizio capitale definito come la tristezza per il bene altrui, percepito come male proprio, mentre la gelosia è un sentimento di ansia e incertezza dell'uomo causato dal timore che la persona "amata" preferisca altri.

Ho letto un interessante articolo, secondo cui:
“l’invidia-gelosia può derivare dalla paura, che è un turbamento ansioso di fronte a un pericolo vero o immaginario. Ci sentiamo minacciati da macchinazioni e complotti rivolti a nostro danno. [...]”.So solo che fin da piccola mi è stato ripetuto che “Non è bene essere invidiosi….essere gelosi di qualcuno….perchè non ci si deve fidare dell’apparenza che forse potrebbe far sembrare una situazione migliore di quella che è….e bisogna essere felici e soddisfatti di sé e di quello che si ha…e che è la nostra vita”.

Come si fa però a capire se quello che si prova verso qualcun altro è l’una o l’altro?
E poi, facendo emergere quel lato un pò cinico e pessimista sempre in agguato in me...mi viene da dire: ma se tali minacce, che ci costringono a stare sempre sul piede di guerra…fossero vere? O meglio: se non fossero minacce ma solo evidenze per distruggerci le nostre illusioni sbagliate?(ad esempio potrebbero solo essere lo stimolo, l'occasione per farmi capire che è ora che smetta di credere in un concetto "assoluto", "eccessivo" - ma permettimi di aggiungere, attingendo alla mia anima sognatrice questa volta, anche "bellissimo"- di "amicizia"?)

E in questi momenti, nonostante l'apparenza esterna (perchè cerco comunque di apparire agli altri sempre la "solita" carina e gentile e razionale),ci sentiamo "diffidenti", sempre all'erta, anche nei riguardi dei nostri "cari"...

Forse ha ragione Aldo Franzoni, che dice che:
"Se ci rendiamo conto che il “nemico" altri non è che una persona come noi e che l'ambiente in cui viviamo è più benevolo di quanto pensassimo, non avremmo più niente da tenere sotto controllo e nessun ”io" da proteggere."

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