04 settembre 2010

Eros, Philos e Agape


Tre parole che i Greci usano per designare l'amore:
Eros, Philos e Agape.

Eros è l'attrazione sana e necessaria che un essere umano prova per l'altro.
Philos è l'amore sotto forma di amicizia: è quello che io sento per te e per gli altri.
Quando la fiamma di Eros non riesce più a bruciare, è Philos che mantiene unite le coppie.

Agape è l'amore totale,
l'amore che divora chi lo prova.

Chi conosce e sperimenta Agape si accorge che a questo mondo nul'altro ha importanza,
tranne amare.
E' questo l'amore che Gesù nutri per l'umanità,
e fu talmente grande che scosse le stelle e cambiò il corso della Storia dell'Uomo.

03 settembre 2010

Charlie Chaplin

Ho perdonato errori quasi imperdonabili,
ho provato a sostituire persone insostituibili
e dimenticato persone indimenticabili.
Ho agito per impulso, sono stato deluso dalle persone che non pensavo lo potessero fare,
ma anch'io ho deluso.
Ho tenuto qualcuno tra le mie braccia per proteggerlo;
mi sono fatto amici per l'eternità.
Ho riso quando non era necessario,
ho amato e sono stato riamato, ma sono stato anche respinto. Sono stato amato e non ho saputo ricambiare.
Ho gridato e saltato per tante gioie, tante.

Ho vissuto d'amore e fatto promesse di eternità,
ma mi sono bruciato il cuore tante volte!
Ho pianto ascoltando la musica o guardando le foto.
Ho telefonato solo per ascoltare una voce. Io sono di nuovo innamorato di un sorriso.
Ho di nuovo creduto di morire di nostalgia e…
ho avuto paura di perdere qualcuno molto speciale (che ho finito per perdere)…
ma sono sopravvissuto! E vivo ancora!
E la vita, non mi stanca…
E anche tu non dovrai stancartene. Vivi!
È veramente buono battersi con persuasione,
abbracciare la vita e vivere con passione,
perdere con classe e vincere osando, perchè il mondo appartiene a chi osa!
La Vita è troppo bella per essere insignificante!

[Charlie Chaplin]

19 luglio 2010

Credo...


Credo nella luna e nelle stelle,
e che dietro ogni avvenimento ci sia un messaggio
che "Qualcuno" ci vuole trasmettere...

Credo che "nella vita forse Dio vuole che tu conosca molte persone sbagliate prima di conoscere quella giusta, in modo che, quando finalmente la conoscerai, tu sappia essere grato", anche se non sempre è così scontato...o facile...

Credo che "il destino decida per noi le persone che incontreremo nella nostra vita, ma solo noi possiamo decidere chi di loro dovrà rimanerci".

Credo nelle foto, istantanee congelate di vita...che con il tempo possono ingiallire ma non cambiano, a differenza delle persone...
E i ricordi restano lì, incastrati in un pezzo di carta, racchiusi in una cornice..impassibili di fronte alla fugace mutevolezza del cuore umano.

Credo nella sincerità, nella fiducia e nelle promesse...
ma che nessuno dovrebbe farle se non ha la certezza di poterle mantenere...
Credo che nessuno ci da la certezza che questa vita sia semplice...
e che per essere insostituibili bisogna essere diversi.

Credo nel rispetto, nell'affrontare le provocazioni con saggezza
e nel regalare all'ipocrisia, alla falsità e all'arroganza la mia indifferenza.

Credo che ci sarà sempre qualcuno pronto a criticarci ed ad offenderci, ma in fondo non si può piacere a tutti...
E se le persone sparlano di te vuole dire che la tua vita è più interessante della loro...

Credo che l'invidia e la gelosia possano rovinare anche i migliori rapporti,
disperdendo come sabbia al vento ogni tipo d'affetto...
E che "non è vero che -chi ti vuole bene torna- perchè chi ti vuole davvero bene non se ne va' ".

Credo che proprio nel momento in cui trovi le risposte,
la vita ti cambi le domande...
E che tutto ciò che fai, prima o poi e in non so quale modo, ti ritornerà indietro.

Credo nelle preghiere, nella famiglia e che
"le persone che vogliono esserci, ci sono senza che tu glielo chieda"...
Credo nel paradiso, nei nonni e in chi è morto per la giustizia...
Credo negli abbracci, nei baci...e che in un paio d'occhi "speciali"
ognuno di noi possa trovare il proprio mare...

Credo che "chi lascia la strada vecchia per quella nuova sa quel che lascia ma non sa quel che trova", ma che comunque nella vita qualche rischio bisogna pur correrlo...
Credo nel "Carpe diem" dei latini, nel cogliere quest'attimo che sta già svanendo...
Credo che "quello che è passato non ritornerà,
e che il futuro non correrà per venirci incontro prima".

Credo nei gesti ma anche nei libri, nelle lettere, nelle frasi e nelle parole...
perchè ci sarà sempre un messaggio da cogliere al volo
nel momento in cui spalanchi le porte del cuore...

Credo che "se corri più veloce dei tuoi sogni forse li realizzerai e
se ti fermerai, arriverai ad odiarti".

Credo nell'arte, nel disegno, nella musica...e nel ballo latino-americano...
E in quel gelato che, mentre lo mangi, ti fa' dimenticare di tutto il resto.

E infine credo nei sogni, negli errori che fanno crescere,
nel "momento giusto" e nell'amore...
E che ognuno di noi non debba mai chiedere una vita più facile,
ma solo di essere più forte...perchè la vita è una sfida e solo accettandola dimostreremo
di apprezzare davvero questo dono prezioso...

"Io credo in te"


Ed è proprio vero...
Ci sono giorni in cui pensi di essere arrivato al limite,

ancora una goccia e scateni il maremoto...
e il maremoto arriva, eccome se arriva!
Ma è proprio in quel momento, su quelle macerie, che ricostruisci tutto, ridai valore alla tua vita e il giusto peso al resto...
Che poi è difficile capire cosa fa' parte del "valore della mia vita" e cosa al "resto"...
Però quando l'amore arriva....bè ti accorgi che diventa quasi tutto e, anche volendo, non può più essere compreso nel "resto"....

17 giugno 2010

Perchè la felicità è qualcosa che si moltiplica quando viene condivisa



Esiste un tempo per tutto...
forse niente accade per caso e a tutto vi è un senso...anche se nascosto...
Chissà che oggi non sia davvero il giro di boa che aspettavamo tutti noi...
In fondo, riprendendo le parole d'altri:
"Esistono le sconfitte. Ma nessuno puo' sfuggirvi.
Percio' è meglio perdere alcuni combattimenti
nella lotta per i propri sogni,
piuttosto che essere sconfitto
senza neppure conoscere
il motivo per cui si sta lottando...
E forse è vero non bisogna arrendersi mai...
in fondo esistono cose nella vita veramente importanti
per cui vale la pena lottare sino alla fine"



14 giugno 2010

...di Marcel Proust


"Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che è offerto al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso."

10 giugno 2010

Innamoratevi di Roberto Benigni




"Su, su, svelti, veloci, piano, con calma, non vi affrettate.
Non scrivete subito poesie d'amore che sono le più difficili, aspettate almeno un'ottantina di anni.
Scrivete su un altro argomento, che ne so, sul..mare, vento, un termosifone, un tram in ritardo.
Non esiste una cosa più poetica di un'altra.
La poesia non è fuori, è dentro.
Cos'è la poesia? Non chiedermelo più, guardati allo specchio, la poesia sei tu.
Vestitele bene le poesie.
Cercate bene le parole, dovete sceglierle.
A volte ci vogliono otto mesi per trovare una parola.
Scegliete, perchè la bellezza è cominciata quando qualcuno ha cominciato a scegliere, dall'Adamo ed Eva. Lo sapete quanto c'ha messo Eva prima di scegliere la foglia di fico giusta? Ha sfogliato tutti i fichi del paradiso terrestre.

Innamoratevi.
Se non vi innamorate è tutto morto.
Vi dovete innamorare e diventa tutto vivo, si muove tutto.
Dilapidate la gioia, sperperate l'allegria.
Siate tristi e taciturni con l'esuberanza.
Fate soffiare in faccia alla gente la felicità.
Per trasmettere la felicità, bisogna essere felici e per trasmettere il dolore bisogna essere felici.
Siate felici.
Dovete patire, stare male, soffrire.
Non abbiate paura a soffrire. Tutto il mondo soffre.

E se non vi riesce, non avete i mezzi, non vi preoccupate, tanto per fare poesia una sola cosa è necessaria: tutto.
E non cercate la novità.
La novità è la cosa più vecchia che ci sia.
E se il verso non vi viene da questa posizione, da questa, da così, buttatevi in terra, mettetevi così.
E' da distesi che si vede il cielo.
Guarda che bellezza, perchè non mi ci sono messo prima?!
Cosa guardate? I poeti non guardano, vedono.
Fatevi obbedire dalle parole.
Se la parola è "muro" e "muro" non vi dà retta, non usatela più per otto anni, così impara!"

07 giugno 2010

"Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto"


Allora ho liberato una mano, ho preso un bicchiere e l’ho spostato sul bordo del tavolo.
“Cadrà,” ha detto lui.
“Esatto. Voglio che tu lo faccia cadere.”
“Rompere un bicchiere?”
Sì, rompere un bicchiere. Un gesto in apparenza semplice, ma che implica terrori che non giungeremo mai a comprendere appieno. Che cosa c’è di sbagliato nel rompere un bicchiere di poco valore, quando tutti noi, senza volerlo, abbiamo già fatto la stessa cosa nella vita?
“Rompere un bicchiere?” ha ripetuto. “Per quale motivo?”
“Posso spiegartelo,” ho risposto. “Ma, in verità, è solo così, per romperlo.”
“Per te?”
“No, è chiaro.”
Lui guardava il bicchiere sul bordo del tavolo, preoccupato che cadesse.
‘E un rito di passaggio, come dici tu stesso,’ avrei voluto spiegargli. ‘E la cosa proibita. Non si rompono i bicchieri di proposito. In un ristorante, o nelle nostre case, ci preoccupiamo che i bicchieri non finiscano sul bordo del tavolo. Il nostro universo esige attenzione, affaffinché i bicchieri non cadano per terra.’
‘Eppure,’ pensavo ancora, ‘quando li rompiamo senza volerlo, ci accorgiamo che non è poi tanto grave. Il cameriere ci dice: “Non ha importanza”, e io non ho mai visto includere un bicchiere rotto nel conto di un ristorante. Rompere bicchieri fa parte del caso della vita e non provoca alcun danno reale: né a noi né al ristorante né al prossimo.’
Ho dato uno scossone al tavolo. Il bicchiere ha ondeggiato, ma non è caduto.
“Attenta!” ha detto lui, d’istinto.
“Rompi quel bicchiere,” ho insistito io.
‘Rompi quel bicchiere,’ pensavo, ‘perché è un gesto simbolico. Cerca di capire che io, dentro di me, ho rotto cose ben più importanti di un bicchiere e ne sono felice. Pensa alla lotta che divampa dentro di te e rompi questo bicchiere. Perché i nostri genitori ci hanno insegnato a fare attenzione con i bicchieri e con i corpi. Ci hanno spiegato che le passioni dell’infanzia sono impossibili, che non dobbiamo distrarre gli uomini dal sacerdozio, che gli individui non fanno miracoli e che nessuno parte per un viaggio senza una meta precisa. Rompi questo bicchiere, per favore, e liberaci da questi maledetti preconcetti, dalla mania che sia necessario spiegare tutto e fare solo quello che gli altri approvano.’
“Rompi questo bicchiere,” gli ho ripetuto.
Mi ha fissato negli occhi. Poi, lentamente, ha fatto scivolare la mano sul piano del tavolo, fino a toccare il bicchiere. Con un movimento rapido, lo ha spinto giù. Il rumore del vetro infranto ha richiamato l’attenzione di tutti. Invece di mascherare il gesto chiedendo scusa, lui mi ha guardata sorridendo e io ho ricambiato il gesto.
“Non ha importanza,” ha esclamato il ragazzo che serviva ai tavoli.


A noi due Lore...a quel bicchiere rotto due anni e 4 mesi fa...
Questo è il mio modo di ringraziarti.

04 giugno 2010

La pioggia


"Sono il sospiro del mare,
sono la lacrima del cielo,
sono il sorriso del campo...
come l'amore è
un sospiro dal profondo

dei mari dei sentimenti,

una lacrima dal cielo del pensiero
e un soave sorris
o
nel campo dell'anima"

(kahil Gibran)